L’accomodazione e la convergenza sono i più importanti meccanismi che permettono la visione.
Insieme alla miosi pupillare, durante il lavoro a distanza prossimale, costituiscono la triade accomodativa.

Lo stress visivo

In generale, è noto che gli studenti trascorrono la maggior parte del loro tempo nella scrittura, nella lettura e in altre attività a distanza prossimale.
Alcuni studenti sono costretti a bilanciare il proprio corpo in base al design delle scrivanie adottando una postura scorretta come ad esempio ruotando la testa e il corpo, spostando il collo all’indietro rispetto al baricentro per compensare il proprio corpo in base al design.
Questo stress visivo aumenta nel momento in cui l’ambiente e lo spazio di lavoro sono molto ristretti.
Se questi comportamenti posturali si verificano ripetutamente nel tempo, il corpo “si adatta allo stress per combattere lo stress”.
I fattori ambientali quali :

  • bagliore
  • tensione eccessiva
  • grandezza inappropriata della scrivania,

possono spingere gli studenti a lavorare col tronco inclinato o con la testa ruotata.
Questo determina un aumento della tensione fisiologica e muscolare, con conseguente decremento dell’efficienza della performance visiva.

Uso dei dispositivi digitali e discomfort

Al giorno d’oggi sempre di più l’utilizzo di dispositivi digitali, smartphone e tablet sta modificando le attività quotidiane e il sistema visivo che non è in grado di svolgere un’attività prossimale per tempi così prolungati.
Molte persone trascorrono ore davanti al computer per lavoro e durante questa condizione aumenta l’accomodazione e la convergenza.
Il livello di attenzione viene mantenuto sempre alto e questo causa una minore frequenza di ammiccamento che porta ad una secchezza oculare causa di discomfort.
Il discomfort può essere associato ad aspetti legati alla visione, ma anche alla condizione della superficie oculare causando diversi sintomi per entrambi.

L’astenopia

L’astenopia è collegata alla visione e si manifesta con:

  • visione annebbiata,
  • difficoltà di messa a fuoco nel passaggio visivo lontano-vicino e viceversa,
  • cefalea,
  • a tratti diplopia e affaticamento oculare.

Collegati, invece, alla superficie oculare:

  • occhi doloranti,
  • che pungono o bruciano,
  • secchezza e irritazione.

L’utilizzo di display dei videoterminali (VDT) può causare distorsioni posturali.
Le posture non corrette possono derivare da illuminazione insufficiente, posizione impropria del piano di lavoro e distanze inadeguate di tastiera e monitor.
Ne consegue lo sviluppo di miopia, ipermetropia, astigmatismo e anisometropia, strategia del sistema visivo binoculare messa in atto per ridurre lo stress visivo a brevi distanze.

Cosa è la convergenza?

La Convergenza è la capacità degli occhi di portare entrambi gli assi visivi degli occhi su un punto di fissazione nello spazio.
È l’abilità che ci permette di percepire una sola immagine proveniente dai due occhi e non avere visione doppia.
Normalmente il punto più ravvicinato di fusione in convergenza si trova non oltre i 4/7 cm dalla radice del naso.
Se questa condizione non si verifica è possibile che si evidenzi un basso rendimento scolare e intellettivo e stanchezza oculare durante la lettura e scrittura.
Con un deficit di convergenza si tende a sopprimere l’immagine proveniente da un occhio nei processi percettivi togliendo efficacia al sistema visivo.
Il sistema fusionale ricevendo le immagini dalle fovee dei due occhi consente al soggetto la visione un’immagine singola.
Quando il cervello non controlla i muscoli estrinseci dell’occhio si parla di strabismo (o tropia) che può essere convergente (esotropia) o divergente (exotropia).

Cos’è e come funziona l’accomodazione dell’occhio?

L’accomodazione è il meccanismo fisiologico che consente all’occhio di effettuare, attraverso l’aumento della curvatura del cristallino, la visione a diverse distanze.
E’ il muscolo ciliare (stimolato dal parasimpatico) che contraendosi fa aumentare o diminuire (stimolato dal simpatico) il volume del cristallino ad esso legato per cambiare il potere diottrico e consentire una messa a fuoco delle immagini sulla retina a tutte le distanze.
Il cristallino tende così ad assumere una forma più sferica o accomodata.
Questa forma tondeggiante assunta dal cristallino interviene nel cambio di curvatura delle due facce, e quindi dell’aumento di potere che determinerà la focalizzazione sulla retina.
L’accomodazione è iperfunzionale nei bambini e nei giovani, ed inizia a diminuire intorno ai quarant’anni, per poi ridursi gradualmente con gli anni.
Alcune volte questo sistema di messa fuoco automatico dell’occhio può andare in confusione nelle persone giovani e specialmente nei bambini.
In questi casi il muscolo che permette l’aumento di curvatura del cristallino rimane anormalmente contratto, per cui la visione diviene sfocata, tale da determinare variazioni della visione.
L’Accomodazione infatti può non mantenere l’impegno lavorativo secondo le richieste visive a cui si è sottoposti e il bambino potrà lamentare fenomeni astenopici come perdita del rigo, mal di testa, lacrimazione.
Deve leggere la stessa pagina diverse volte per memorizzare, lamenta visione sfocata da lontano o da vicino dopo la lettura, con conseguente riduzione dell’attenzione e concentrazione.
In pratica, usa tutte le energie che ha per focalizzare e non ne ha per memorizzare.
A questo punto l’organismo ha due possibilità:

  1. trova l’adattamento modificando la struttura oculare miopizzandosi in modo da evitare richieste accomodative più alte del fisiologico e risolvendo, così, lo stress. Si rende così più efficiente da vicino ma perdendo il buon visus da lontano (a questo stadio scompaiono le manifestazioni astenopiche)
  2. oppure abbandonando l’impegno scolastico perché non in grado di adattarsi.

Le anomalie dell’accomodazione

Una non adeguata capacità accomodativa può indurre diverse anomalie accomodative che si possono suddividere in due gruppi:
Anomalie per eccesso:

  • eccesso accomodativo: causato da una iperaccomodazione quindi una eccessiva stimolazione del muscolo ciliare. È un’anomalia che causa affaticamento visivo da vicino associato ad astenopia, distanza di lavoro ridotta, ma provoca principalmente annebbiamento nel passaggio visivo lontano-vicino e viceversa.
  •  spasmo accomodativo: il muscolo ciliare in questo caso riceve uno stimolo costante anche quando il soggetto non compie un impegno visivo ravvicinato. Questo può determinare una “pseudomiopia” che non è reale. Molto spesso è presente nei giovani con impegno da vicino molto persistente che non sono corretti per la loro ametropia.

Anomalie per difetto:

  • insufficienza accomodativa causata da una ipoaccomodazione i cui sintomi sono fatica e annebbiamento occasionale nelle attività prossimali e astenopia.
  • inerzia accomodativa: i sintomi sono analoghi alle altre anomalie accomodative come affaticamento visivo, bruciore, lacrimazione e astenopia
  •  fatica accomodativa: si manifesta con una caratteristica sindrome astenopica associata a bruciore e dolenza palpebrale. Essa può essere causata da un porto di correzione oftalmica errata o di uno stress psicofisico
  •  paralisi accomodativa: è un’anomalia che comporta la mancanza totale o quasi dell’accomodazione.

Quali sono i disturbi dell’accomodazione?

  • Oculare: discomfort, senso di secchezza o di corpo estraneo.
  • Visiva: visione offuscata per vicino che può manifestarsi a tratti (sfuocamento intermittente) o in visione binoculare (convergenza).
  • Muscolo-scheletrica: dolore a collo, schiena, spalle, polso e dita. Questi dolori sono dovuti alla postura adottata quando si lavora al computer; frequentemente rimane invariata determinando così tensione muscolare.

La Miosi

La miosi è un fenomeno fisiologico di costrizione pupillare che si verifica normalmente come risposta alla fatica e all’aumento della luce.
In condizioni normali, le pupille variano dimensione per far entrare la giusta quantità di luce.
Al buio, le pupille si dilatano per far entrare più luce, mentre in condizioni di luce intensa, diventano più piccole o si restringono per evitare che ne entri troppa.

Quali malattie si possono associare alla miosi?

  • Uveite: un’infiammazione dello strato intermedio dell’occhio, compresa l’iride.
  • Sindrome di Horner, una rara sindrome causata da un tumore polmonare, un ictus o un danno al tronco centrale del cervello (tronco encefalico).
  • Traumi alla testa che si ripercuotono sul sistema nervoso centrale.
  • Coma ipoglicemico.

Altre cause possono essere l’assunzione di alcuni farmaci (farmaci contenenti oppioidio narcotici, farmaci per l’ipertensione come Clonidina e Tetraidrozolina), di alcune sostanze stupefacenti (eroina e morfina).
Ma anche l’esposizione a pesticidi (organofosfati) o gas nervino, l’intossicazione micotica come la sindrome Muscarina (ingestione di tossine presenti nell’Amanita Muscaria).

Dott.ssa Sara Toma Ortottista a Milano

[Fonte: DossierSalute.com]