Ginnastica oculare

Cosa è la ginnastica oculare?

La ginnastica oculare ovvero la terapia riabilitativa consiste in una serie di esercizi da poter eseguire per trattare anomalie della visione binoculare, come ambliopia (o occhio pigro), strabismo manifesto e latente, o per rinforzare abilità visive e visuo-spaziali nei DSA e/o disprassia.

L’obiettivo principale è il conseguimento di uno stato di salute e un buon funzionamento degli occhi, che si raggiunge attraverso la rieducazione e il rafforzamento dei muscoli oculari, dei movimenti oculari e delle abilità visive.

 

Terapie riabilitative

Le terapie riabilitative possono seguire diverse fasi e gli esercizi si effettuano con o senza l’utilizzo di speciali ausili ottici.

È fondamentale che la persona sia motivata ad eseguire gli esercizi a casa propria, a cooperare insomma e a recarsi agli appuntamenti su base regolare.

La routine degli esercizi ortottici non è infatti esente da rischi, praticarli in modo autonomo e non corretto può portare ad anomalie di convergenza, causando problematiche anche gravi. Proprio per questa ragione, è sconsigliato a chiunque di eseguire esercizi ortottici senza una precisa prescrizione.

 

A cosa servono le terapie riabilitative?

La loro finalità dipende dal motivo della terapia. In alcuni casi la finalità è la rieducazione del sistema motorio-sensoriale oculare con l’obiettivo di ristabilire la visione binoculare singola; in altri migliorare la performance visiva o aumentare l’efficienza del processo di lettura-scrittura; e in altri ancora favorire il recupero delle attività quotidiane.

 

Come si sviluppa la visione binoculare?

Lo sviluppo della visione binoculare singola o normale è costituito da:

  • Percezione simultanea: la fovea (regione centrale della retina) è l’unico elemento retinico che ha il potere di localizzare gli oggetti nella posizione principale di sguardo (al centro del campo visivo). I punti extrafoveali localizzano gli oggetti in alto, in basso, a destra e a sinistra, rispetto al centro del campo visivo.

La percezione simultanea si manifesta perché l’oggetto fissato si proietta contemporaneamente sulle due fovee, che rappresentano i punti retinici corrispondenti, cioè punti raggiunti sulla retina da stimoli uguali con lo stesso valore orientativo.

  • Fusione: grazie all’esistenza dei punti retinici corrispondenti le immagini delle due fovee vengono fuse in un’unica impressione sensoriale a livello corticale.
  • Stereopsi: è la capacità percettiva che consente di unire le immagini, leggermente differenti, provenienti dai due occhi e di generare la visione tridimensionale, ovvero la capacità di trarre informazioni sulla profondità e sulla posizione spaziale dell’oggetto mirato.

Se la visione binoculare è solo scadente il soggetto sarà in grado di mantenere latente il suo strabismo (ETEROFORIA); se essa è assente del tutto lo strabismo si manifesterà (TROPIA).

 

VISTA, VISIONE ED APPRENDIMENTO

La visione è una funzione complessa, in cui i singoli oggetti che ci circondano vengono visti unici e non doppi. Le immagini retiniche, proveniente dai due occhi, vengono fuse a livello corticale in un’unica immagine. La visione infatti è un processo neurologico complesso che ci aiuta ad identificare, interpretare e capire ciò che si vede, inoltre è collegato con altre abilità tra cui quella linguistica, uditiva, di coordinazione motoria e di equilibrio. Alla base di questo è di fondamentale importanza realizzare una valutazione completa delle aree visive, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto dell’apprendimento.
La vista invece è la misurazione dell’acuità visiva, mentre la visione è la capacità di capire e interpretare il mondo esterno, cioè captare le informazioni, processarle e ricavarne un significato. La visione è l’integrazione di quello che si è visto con le informazioni che sono state ricevute attraverso il tatto, l’udito, l’olfatto e il gusto.

 

Quali sono le abilità coinvolte nel processo di visione ed apprendimento?

Quando si parla di visione ed apprendimento, non ci si riferisce soltanto ad accomodazione, convergenza e binocularità ma bisogna considerare le abilità  visuo-spaziali e visuo-percettive quali:

  • percezione visiva: il processo di elaborazione delle informazioniprovenienti dal mondo esterno attraverso gli occhi ed elaborate dal cervello che le traduce in informazioni più complesse, disponibili perle funzioni cognitive del soggetto.
  • memoria visuale: memoria che elabora le immagini proiettate a livello retinico ricevute dal mondo esterno.
  • lateralità: processo attraverso il quale si sviluppa la predominanza funzionale di un lato rispetto all’altro e riguarda il funzionamento delle mani, delle gambe, degli occhi e delle orecchie.
  • orientamento spaziale: relazione tra la visione e lo spazio tridimensionale.
  • chiusura visuale: capacità di determinare la percezione finale senza che sia necessario avere tutti i dettagli presenti.
  • attenzione visiva: processo cognitivo che permette di selezionare alcuni stimoli tra i molti disponibili
  • coordinazione oculo manuale: lavoro simultaneo e coordinato fra i movimenti degli occhi e quelli dell’arto superiore.

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