Lo strabismo paralitico, congenito od acquisito, è uno dei più complessi ed interessanti argomenti in ambito oftalmologico per i diversi problemi eziopatogenetici, clinici e riabilitativi che coinvolgono non solo l’oculista e l’ortodontista ma anche il neurologo, l’internista e i riabilitatori.

Il ruolo dell’ortottista nella gestione del paziente con disturbi oculomotori acquisiti o congeniti è quello di effettuare, mediante test non invasivi, un bilancio sensorio motorio del paziente al fine di poter programmare il miglior approccio diagnostico e riabilitativo di ciascuna forma in esame.

Cosa succede durante la visita

Durante la visita ortottica verranno eseguiti dei test per poter giungere alla diagnosi del muscolo oculare interessato dalla lesione. L’obiettivo del trattamento ortottico è, dopo un corretto inquadramento clinico ed eventuale trattamento sistemico, quello di creare una condizione soggettiva del paziente libera da sintomi invalidanti, con l’eventuale ripristino di una visione binoculare singola almeno nella posizione di sguardo dritto davanti  e nei 10 ° intorno ad essa verso il basso.

La visita ortottica si propone di stabilire quale sia o siano i muscoli interessati e di quale occhio. Da un punto di vista clinico è sempre importante differenziare una paresi (dove esiste una funzione residua nel muscolo) da una paralisi (dove la funzione del muscolo è totalmente abolita). Prima dell’esecuzione della visita ortottica viene seguita una accurata anamnesi prima di passare all’individuazione delle caratteristiche cliniche di ciascun quadro mediante la valutazione dei sintomi e dei segni.

 

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